Il Bonet è un dolce tipico della tradizione piemontese. Si tratta di un budino a base di amaretti e il suo nome deriva dal termine “bonét” che indicava un cappello tondeggiante molto simile allo stampo che si usava anticamente per questo dolce.
Ogni famiglia piemontese ha una sua propria ricetta che varia molto a seconda delle zone: infatti può contenere anche le nocciole, gli amaretti freschi al posto di quelli secchi (come in questo caso) oppure anche il caffè al posto del liquore.
Di solito viene preparato il giorno prima di servirlo perché è necessario che si raffreddi bene prima di poter essere mangiato.
Questa è la ricetta di mia nonna: lei di solito usa il marsala come liquore, io, invece, non avendolo in casa, ho usato il ratafià, liquore fatto di amarene che si è rilevato un’ottima scelta perché ha un retrogusto che ricorda molto quello degli amaretti, quindi si sposa perfettamente con il resto degli ingredienti.
Mi raccomando, questo dolce fa servito freddo!
Ingredienti
6 uova
6 cucchiai di zucchero (per l’impasto)
500 ml latte
1/3 di bicchiere di liquore tipo marsala, rum o ratafià
2 cucchiai abbondanti di cacao amaro
100 g di amaretti freschi sbriciolati
100 g di zucchero (caramello)
Separare i tuorli dagli albumi che dovranno essere tenuti da parte. Mescolare, insieme ai tuorli lo zucchero fino a creare una crema chiara; a questo punto, aggiungere il cacao, il liquore e gli amaretti e rimescolare con cura. Poco alla volta, versare il latte: la consistenza risulterà molto liquida ma è esattamente così che deve essere.
A parte, montare a neve gli albumi e aggiungerli al composto con il cacao. Sarà difficile mescolare i due composti ma è necessario farlo lentamente, dall’altro al basso, per evitare che si smontino le uova.
In un pentolino, versare 100 g di zucchero e farlo sciogliere (senza mai mescolarlo!) fino a quando non diventa caramello. Versare il risultato dentro uno stampo da plumcake e muoverlo per farlo aderire bene al fondo e sui lati; aggiungere il composto di cacao e uova nello stampo e livellarlo con cura.
Per la cottura, inserire lo stampo dentro un’altra pirofila più grande riempita di acqua ed infornare a 180° per 45 minuti.
Terminata la cottura, togliere lo stampo dall’acqua e lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente prima di metterlo in frigo per almeno 2 ore.
Servire freddo tagliato a fette di 2 cm.
Qui la video ricetta
3 gennaio 2016 at 17:01
Anche io ho una vecchia ricetta mandatami anni fa’ da un collega piemontese. E’ un dolce buonissimo che non faccio mai perchè a mia figlia, da piccola, non piacevano gli amaretti. Da riproporre!
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3 gennaio 2016 at 17:08
Gli amaretti o li ami o li odi… io sono dalla parte di chi li ama! A 5 minuti da casa mia c’è un paesino che si chiama Mombaruzzo ed è famoso appunto per questi dolcini, quindi li ho sempre mangiati fin da piccola. Però nel bonet non se ne sente eccessivamente il sapore, al massimo puoi diminuire ancora le quantità all’interno: in questo modo assomiglierà di più ad un budino al cioccolato 🙂
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3 gennaio 2016 at 17:44
Anche io li amo molto, soprattutto quelli secchi che si fanno nella nostra zona. Mi è venuta la curiosità di ricercare la vecchia ricetta. Mama! Uno di quei foglietti di velina della telescivente. Comunque amaretti dice “una manciatina”. E’ che prevede 2 dita di Amaretto di Saronno. Forse mi basta lavorare su quello! XD
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3 gennaio 2016 at 17:50
Tutte le famiglie hanno una propria ricetta per il bonet! Di solito si usano gli amaretti secchi, quindi quelli che fanno nella tua zona fanno benissimo. Il liquore dipende anche esso dalla zona xD io ho usato il ratafià perchè avevo solo quello in casa, altrimenti si possono usare il liquore di amaretto (che ci sta da Dio), il rum o il marsala 🙂
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20 settembre 2020 at 17:43
Hi, what is the size of the mold?
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22 settembre 2020 at 18:46
Hi 🙂 I used a classic plumcake mold but I don’t know the size, sorry 😦
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